“La richiesta di proroga del meccanismo dello split payment che il Governo ha avanzato in Europa rappresenta l’ennesima prova che invece di voler aiutare le imprese si fa di tutto per farle chiudere soprattutto in questo momento”, dice senza mezzi termini il Presidente Paolo Ghiotti condividendo la posizione di Ance Nazionale.
Nonostante le dichiarazioni del Ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che durante un incontro con gli imprenditori ANCE ha definito lo split payment un “furto legalizzato ed ingiusto perché rappresenta un doppio svantaggio per le imprese”, il sistema ANCE non intende abbassare la guardia ed è pronto a presentare un controrapporto, analogamente a quanto facemmo sui ritardati pagamenti, da mandare alla Ue per dimostrare che i tempi dei rimborsi non sono quelli dichiarati dal Governo e dell’impatto sulla liquidità delle imprese di questa iniqua misura.
“Sono anni che ci battiamo per l’eliminazione di una norma ingiusta – spiega Ghiotti – che drena 2,5 mld all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione: balle! Serve solo per fare cassa e subito a danno di tante imprese oneste”. Infatti, con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno anche la motivazione originaria che aveva spinto 5 anni fa il legislatore ad adottare questa misura che peraltro a detta di Bruxelles doveva e poteva avere solo carattere temporaneo.
Inoltre, visto che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per i tempi di rimborso Iva (63 settimane di media contro quella europea di 16) significa che le imprese dovranno aspettare anni per riavere il proprio credito. “E’ evidente che si vuol far pagare ancora una volta alle imprese i costi sostenuti dallo Stato: con una mano ci danno liquidità, peraltro in tempi lunghi e in modo non efficiente, e con l’altra ce la tolgono subito”. “Una decisione”, continua il Presidente Ghiotti, “che appare del tutto in contrasto con quanto previsto anche nei programmi elettorali delle forze di maggioranza e dal Premier stesso in tutte le occasioni pubbliche e di fronte alla quale non siamo disposti a stare con le mani in mano”.
Per le imprese che stanno affrontando con coraggio questa durissima crisi rappresenterebbe infatti “una mazzata finale ingiustificata e peraltro illegittima. Mi chiedo come l’Europa potrà approvare l’ennesima proroga di una misura che doveva già essere accantonata da tempo: di questo passo non resterà in piedi un’impresa in grado di costruire infrastrutture!”.
“Confidiamo che tutti quegli esponenti del Governo e tutte le forze politiche che si sono espressi più volte pubblicamente contrari alla proroga si adoperino per ritirarla, dimostrando che lo Stato non è nemico delle imprese e che non si fa cassa a scapito del sistema produttivo del Paese soprattutto in questo drammatico momento”.