ESNA SOA ed Ance Veneto, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Padova e l’Ordine degli Ingegneri di Padova, hanno organizzato un incontro di approfondimento sulla riforma del Codice dei Contratti introdotta dal Decreto “Sblocca Cantieri”, convertito nella Legge n. 55 del 14 giugno scorso.
Questo appuntamento, realizzato nella mattinata del 3 ottobre presso la Sala Convegni dell’Ordine degli Architetti PPC di Padova e rivolto ad Imprese, Professionisti e Stazioni Appaltanti, è stata l’occasione per centrare il focus sulle novità normative introdotte dal Decreto – evidenziandone luci e ombre – e per proporre alcuni spunti di riflessione sull’impatto della riforma nel settore degli Appalti Pubblici, a partire dal Regolamento di attuazione del Codice, e con particolare attenzione alle modifiche introdotte in materia di qualificazione, requisiti per la partecipazione alle gare, soglie per gli affidamenti, subappalti e appalto integrato.
Davanti a quasi 200 partecipanti, sono intervenuti in qualità di relatori l’Avv. Francesca Ottavi, Direttore della Direzione Legislazione Opere Pubbliche di ANCE, e l’Avv. Alfredo Biagini dello Studio Legale Biagini di Venezia.
Ad inizio lavori è intervenuto anche il Presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti il quale ha espresso l’auspicio che “il Codice degli Appalti, dopo le recenti modifiche introdotte dello Sblocca Cantieri, non sia oggetto di nuove variazioni che rischiano di rendere l’impianto normativo ancora più complesso. Per le imprese edili è importante avere norme chiare e certe e soprattutto far funzionare, ovvero garantire una applicazione in tempi rapidi da parte della pubblica amministrazione, l’esistente”.
“Il Codice Appalti nelle intenzioni del legislatore – continua Ghiotti – doveva semplificare e sburocratizzare l’affidamento degli appalti eliminando l’illegalità, ma nella realtà dei fatti, purtroppo, ha creato confusione ed immobilismo. Questo è avvenuto per le difficoltà della Pubblica Amministrazione nell’applicare norme complesse ed articolate che hanno appesantito l’iter dell’affidamento, ma anche per la mancanza di competenze e know how all’interno degli enti locali. Questo mix di fattori si ripercuote in modo pesante e negativo sulle imprese edili e sull’intero sistema economico locale. A questo si aggiunge il fatto che la maggior parte degli appalti sono sotto soglia affidati ad imprese fuori regione danneggiando ulteriormente le imprese del settore che lavorano nel territorio e che sanno garantire affidabilità, competenza, qualità e realizzazione dei lavori in tempi rapidi. Noi vogliamo essere a fianco delle Pubbliche Amministrazione per lo sviluppo del territorio per questo chiediamo, all’interno dell’alveo della legalità e del rispetto delle norme, più attenzione per il settore e più coraggio da parte dei funzionari della che valutano l’affidamento degli appalti. Naturalmente la certezza e la chiarezza delle norme e della loro applicazione toglierebbe quella discrezionalità che oggi frena imprese e pubblica amministrazione.”
Il Decreto “Sblocca cantieri” è stato emanato con l’intento del Legislatore di accelerare la realizzazione delle opere pubbliche, che troppo spesso in Italia risultano avere tempi di esecuzione molto lunghi, cercando di agevolare le Imprese, i Professionisti e la Pubblica Amministrazione nella velocizzazione delle attività che precedono gli affidamenti a cui segue la cantierizzazione delle opere. Per questo, nel Decreto sono state inserite una serie di norme, tra le quali si segnalano una ridefinizione delle soglie di affidamento, alcune modifiche in tema di subappalto e – in generale – una semplificazione in fase di gara.
Il decreto punta ad uno snellimento delle procedure, all’allargamento delle soglie di appalto semplificato, all’estensione e semplificazione della possibilità di subappalto, all’alleggerimento del processo di aggiudicazione dell’appalto e all’estensione del periodo temporale per la dimostrazione dei requisiti di Qualificazione SOA.
Si allegano le slide utilizzate dai relatori e alcune foto dell’evento.