Finanziare i piccoli cantieri privilegiando i comuni che non sprecano. Promuovere un impegno congiunto per la trasparenza negli appalti. Lotta ai ritardatati pagamenti con l’impiego di Veneto Sviluppo. Incentivazione della rigenerazione urbana e riordino delle società partecipate della Regione in un’unica società regionale.
Sono alcune delle proposte che Ance Veneto ha presentato ai candidati alla Presidenza della Regione Veneto incontrati in queste settimane: Flavio Tosi venerdì 8, Luca Zaia lunedì 11 e Alessandra Moretti lunedì 18 maggio.
«Consapevoli del difficile momento – commenta Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Veneto – abbiamo elaborato un documento basato su di un esame pratico piuttosto che ideologico, optando per una politica dei piccoli passi, lontana dalla rivendicazioni corporative. Trasparenza e lavoro sono le parole chiave che abbiamo utilizzato per restituire vitalità a un settore che, nonostante abbia perso 7,5 miliardi di euro dal 2008, rappresenta ancora il 10% degli impieghi del Pil regionale e il 20% dell’occupazione nell’industria. L’Associazione è pronta a investire la propria responsabilità diretta sui temi della trasparenza e dell’anti-corruzione negli appalti pubblici, ma per raggiungere questo obiettivo chiediamo una razionalizzazione dei metodi di spesa delle poche risorse pubbliche, per lo più fondi europei, ancora disponibili a livello regionale».
Lotta agli sprechi della Pa. Tra il 2008 e il 2014, i comuni veneti hanno speso complessivamente 168 milioni di euro in più per la gestione della macchina amministrativa, mentre hanno ridotto, in parte anche per l’effetto del Patto di stabilità, del 49% (2,4 miliardi) gli investimenti in opere pubbliche. «Le risorse – continua il presidente Salmistrari – sono poche, ma sono in parte gestite in maniera miope. La Regione può innescare meccanismi virtuosi distribuendo i finanziamenti regionali secondo criteri premiali a favore di quei comuni che contengono le spese di gestione preferendo non tagliare gli investimenti per la manutenzione delle scuole o degli spazi pubblici, ad esempio».
Ritardati pagamenti e Veneto Sviluppo. Il ritardo dei pagamenti da parte della Pa, nonostante la direttiva europea, rimane un problema irrisolto. I tempi medi di pagamento sono ancora fermi a 180 giorni. In questo la Regione può giocare un ruolo determinante servendosi di Veneto Sviluppo che, con una specifica modifica statutaria, potrebbe anticipare i crediti delle aziende, tenendo conto del fatto che è partecipata anche dal sistema bancario regionale.
Società partecipate della Regione. Si rende opportuna una riorganizzazione delle società partecipate dalla Regione, che potrebbero essere poste sotto un’unica società regionale con l’obiettivo semplificare i servizi e ridurre gli sprechi, ampliando il ventaglio delle specializzazioni con un monitoraggio e un sostegno più efficace nel recupero dei fondi europei.
Trasparenza nei lavori pubblici. La Regione potrebbe intervenire dando piena funzionalità alle centrali di committenza uniche, contribuendo a una maggiore certezza e trasparenza dei costi con l’adozione del prezziario regionale quale unico riferimento per le opere realizzate in Veneto, investendo nella progettazione di qualità delle opere degli enti locali attraverso un fondo di rotazione; migliorando il project financing attraverso il rafforzamento di studi di fattibilità e inserendo regole premiali per i progetti che coinvolgono le piccole e medie imprese.
Dichiarazioni di FLAVIO TOSI:
Opere pubbliche: “Auspico la fusione tra concessionarie per evitare aggressioni di colossi stranieri distanti dagli interessi del territorio. Così come ha fatto la Francia, inoltre, potremmo contrattare con l’Europa il prolungamento delle attuali concessioni in cambio della realizzazione di opere strategiche, dando priorità agli interventi di sicurezza del territorio e salvaguardia idraulica. Una fusione Cav-Veneto Strade, ad esempio, rafforzerebbe gli sforzi per la manutenzione della viabilità ordinaria ”.
“Sulla realizzazione di opere pubbliche il precedente governo regionale è stato deficitario. A Padova si discute da 5 anni se fare o meno il nuovo ospedale. Per la Cittadella della salute di Treviso da 8. La Regione ha fatto troppa gestione e poca programmazione”
Veneto Sviluppo: “Va alleggerita delle partecipazioni non strategiche. Dovrebbe avere la capacità di utilizzare una leva finanziaria esterna, considerata che è partecipata dal sistema bancario. Fino ad oggi si è sempre limitata ad utilizzare una leva interna”.
Ritardati Pagamenti: “Uno dei punti del nostro programma è proprio l’attribuzione a Veneto Sviluppo del compito di garante per i crediti delle aziende vantati nei confronti della Regione. Ho portato il Comune di Verona a essere il miglior ente pagatore in Veneto”.
Burocrazia: “Da sindaco ho sempre voluto gestire in prima persone le questioni amministrative più importanti, senza lasciare ai dirigenti un potere più grande di quello che deriva dalle loro mansioni di legge. Credo che il governatore della Regione dovrebbe fare lo stesso”.
Dichiarazioni di LUCA ZAIA
Opere pubbliche: “La stagione delle nuove opere pubbliche sarà caratterizzata principalmente dagli interventi a favore della sicurezza idraulica del territorio. Da governatore uscente, confermo l’interesse regionale per le grandi opere in stato di avanzamento, come la Nogara Mare, il Gra di Padova e la Romea Commerciale. Contro i rischi di turbative, ho proposto una certificazione anti-corruzione, una sorta di bollino blu rilasciato dall’Autorità anti corruzione presieduta da Raffaela Cantone, in grado di rendere le procedure più certe e veloci”.
Gestione del territorio: “Ribadisco la priorità della legge regionale sul contenimento del consumo di suolo, proposta già in questa legislatura, ma ferma in commissione regionale.
Burocrazia: “Sulla semplificazione invito i costruttori a predisporre una legge quadro”.
Veneto Sviluppo: “Per far fronte alle difficoltà di accesso al credito delle imprese Veneto Sviluppo è intervenuta nel capitale di 15 mila imprese in Veneto. Oggi è una società sana e attiva. È possibile valutare un allargamento delle sue funzioni anche in relazione al problema dei ritardati pagamenti da parte di enti regionali nei confronti delle imprese”.
Dichiarazione di ALESSANDRA MORETTI
Opere pubbliche: “Le opere già programmate, come la Valdastico Nord e la Pedemontana, sono fondamentali nel quadro del piano di infrastrutturale del Veneto, che comprende tra le priorità la metropolitana di superficie, l’idrovia Padova-Venezia e la realizzazione dei bacini di laminazione. Sulla Valdastico, in particolare, pur rispettando l’opinione della Provincia di Trento, credo che il ruolo del presidente della Regione debba essere di maggiore decisione. Sulla Pedemontana, con il supporto del ministro Delrio, chiederemo tempi certi e un crono programma sul prosecuzione dei lavori”.
Gestione del territorio: “Promuoverò un piano a volumi zero, utilizzando la politica delle “tre R”: Rigenerare, Riqualificare, Ricostruire, per far ripartire il settore delle costruzioni. Il recupero dell’esistente, anche in chiave di prevenzione del degrado e situazioni di esclusione sociale, sarà al centro del mio programma da governatore. Promuoveremo un incentivo regionale con finanziamenti a fondo perduto del 33% delle spese sostenute, a coloro che vorranno riqualificare le strutture delle proprie attività, anche nel campo del turismo”.
Fondi europei: “Istituiremo almeno 10 uffici di progettazione per bandi europei, distribuiti nelle grandi città del Veneto”
Veneto Sviluppo: “Implementeremo il ruolo di Veneto Sviluppo, che offrirà più garanzie e risorse.
Patto di stabilità: “L’obiettivo è togliere dal Patto di stabilità gli investimenti per l’edilizia scolastica e per la sicurezza idraulica del territorio”.
Giunta Regionale: “Non sarà una giunta politica, ma chiederò alle associazioni di categoria di aiutarmi a scegliere i nomi degli assessori”