Ance Veneto e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova hanno appena siglato un protocollo che prevede l’implementazione della metodologia BIM (Building Information Modeling) nella gestione economica informativa attraverso lo sviluppo di protocolli “openBIM IFC” e di disciplinari di indirizzamento all’uso di questo standard, al fine di favorire l’integrazione del Prezzario regionale con i software più utilizzati per la progettazione e modellazione digitale e documenti “BIM based” per l’affidamento ed esecuzione opere pubbliche.
“Dal 1° gennaio 2025 – spiega Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto – il BIM è diventato obbligatorio negli appalti pubblici, ma la transizione è ostacolata da divari digitali, dubbi normativi e proposte di rinvio, evidenziando le difficoltà nell’attuazione del nuovo Codice degli Appalti. Quest’anno sarà cruciale riguardo l’obbligatorietà dell’adozione del BIM negli appalti pubblici, e sarà un punto di svolta ma anche un banco di prova per l’intero settore delle costruzioni, chiamato a dimostrare di aver colto appieno il potenziale della trasformazione digitale in corso. Questo, però, vale anche per le Stazioni appaltanti che dovranno adeguarsi e auspichiamo che anche la Regione del Veneto possa continuare a collaborare per l’aggiornamento sempre puntuale del Prezzario regionale.”
Ance Veneto ha affidato all’Università di Padova lo svolgimento dell’attività finalizzate all’implementazione della metodologia BIM nella gestione economica informativa attraverso lo sviluppo di protocolli proprio per favorire un lavoro comune sul Prezzario regionale con software più utilizzati per la progettazione e modellazione digitale.
“La questione dei prezzi delle materie prime – aggiunge Gerotto – è fondamentale per la gestione delle nostre imprese. Da inizio anno si registra un aumento non previsto dei prezzi dei calcestruzzi e si tratta di un aumento generalizzato a livello nazionale dato che il cemento viene prevalentemente importato. Scontiamo anche una continua oscillazione del prezzo del ferro da costruzione che nel 2021 era aumentato del 300%, ma oggi varia ogni due settimane. Regna l’incertezza che è nemica giurata della programmazione aziendale. Mentre noi dobbiamo proteggere le nostre imprese e soprattutto quelle periferie competitive come, ad esempio, le aree del bellunese che si preparano alle Olimpiadi e dove non c’è solo da costruire la pista da bob, ma anche le infrastrutture connesse. E’ per questo motivo che il lavoro di collaborazione e ad altissimi livelli per l’adeguamento del Prezzario regionale diventa strategico per tutte le imprese del settore edile del Veneto. Ance Veneto sta collaborando attivamente con la Regione per la redazione del prezzario analizzando puntualmente tutti gli oltre 9000 prezzi elementari che lo compongono e colgo anche l’occasione per ringraziare la Vice Presidente e Assessore alle Infrastrutture, Elisa De Berti, che assieme a noi si sta spendendo per promuovere il Prezzario alle Stazioni appaltanti. Spero che, a breve, anche l’Amministrazione regionale possa aggiungersi all’intesa tra Ance e l’Università di Padova. Infine, sottolineo, che la Regione, nel 2024 ha accolto il 72% dei prezzi proposti dalla nostra Associazione a conferma dell’oggettività e degli studi che li supportano.”