E’ partito da Padova il percorso “ITINERARIO VENETO” promosso da Ance Veneto Giovani per approfondire le trasformazioni dei luoghi di vita e di lavoro della nostra regione.
Titolo del primo appuntamento, svoltosi lo scorso giovedì 27 settembre presso l’Agorà del Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova, è stato: “CONFRONTIAMO PADOVA. Modelli, esempi ed esperienze per un nuovo sviluppo di città”.
Il tema di partenza dell’”Itinerario veneto” di Ance Veneto Giovani è stato quello della città.
Prendendo come oggetto la città di Padova, i Giovani costruttori, con l’aiuto di amministratori e di esperti socio-economici, hanno avviato un’analisi dello stato attuale della città nel percorso di sviluppo, al fine di individuare e promuovere strategie di pianificazione urbanistica in grado di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.
Il focus sulla città patavina è stato preceduto dalla presentazione di casi positivi di sviluppo: prima è intervenuta in collegamento da Vienna, Pamela Muhllman della Smart City Wien Agency, che ha illustrato gli obiettivi che conducono il percorso di Vienna verso una maggiore qualità della vita dei suoi cittadini.
Poi è toccato a Flavio Tosi, ex Sindaco di Verona, intervistato dal giornalista Lorenzo Munegato, presentare la sua esperienza alla guida di Verona, città che negli ultimi anni ha vissuto una crescita rilevante della propria appetibilità e competitività.
Il convegno è stato introdotto dal Vicepresidente di Ance Veneto Giovani, Matteo Corazza, che nel presentare l’iniziativa di ITINERARIO VENETO e nello specifico il tema del giorno, ha auspicato “un Rinascimento per le nostre città nella consapevolezza che lo sviluppo urbanistico oggi deve saper mettere insieme riqualificazione, aspetti sociali ed infrastrutture”.
Sono seguite le esperienze di Vienna, “una città per le persone che non solo all’avanguardia per l’alta qualità della vita, ma un modello per l’efficienza delle infrastrutture, la sostenibilità e le modalità di pianificazione urbanistica, che soddisfa le esigenze dei cittadini in ogni settore: trasporti, mobilità, scuole, sicurezza”, e di Verona, “una città, come sottolineato da Tosi, in una posizione strategica, ma che “abbiamo saputo trasformarla da provinciale a globale e renderla appetibile investendo sotto molteplici punti di vista. Per farlo abbiamo accorciato la burocrazia per rilasciare i permessi e pagare i fornitori, abbiamo informatizzato i servizi ed investito sul turismo. Si tratta di misure che attraggono investimenti ed attori economici anche dall’estero. Un processo che si traduce in uno sviluppo costante della città”.
L’approfondimento sulla città di Padova si è svolto in un dibattito, cui hanno partecipato il Consigliere del Comune di Padova Enrico Fiorentin, il Direttore dell’Interporto di Padova Roberto Tosetto e la Rappresentante di Ance Veneto Giovani, Alessandra Salvalajo.
E’ emersa la necessità di una pianificazione di medio-lungo periodo per avviare un nuovo sviluppo della città, che, al pari di Verona, gode di una posizione strategica ed ha valori socio-economici importanti – basti pensare all’Università e all’Interporto che fa di Padova il centro della logistica veneta, ma che tuttora vive un momento di scarsa vivacità e appetibilità sul piano degli investimenti.
Gli ospiti hanno condiviso la necessità di identificare le priorità di sviluppo e di operare scelte importanti, anche coraggiose, per ridare slancio alla città.
Chiusura dell’evento ad opera del Presidente di Ance Veneto Giovani, Giovanni Prearo, “questo non è un incontro che si esaurisce nel mettere in evidenza le criticità, ma vuole individuare soluzioni e offrire gli spunti per vincere le sfide del futuro. Negli anni ottanta Padova era il perno ed il fulcro del Veneto; oggi ha perso questa centralità ed intorno a noi ci sono città che continuano a crescere come, per esempio, Verona. Lo ripeto: questa città non va rivoluzionata, ma semplicemente deve riprendere ad investire su sé stessa. L’età media anagrafica delle abitazioni supera i 30 anni e questo significa che dobbiamo investire sulla riqualificazione, ma ciò non basta se non si pensa anche a rivitalizzare ed intervenire sui quartieri in modo ampio e chirurgico. Se una città non è attrattiva questo ricade anche sugli investimenti in infrastrutture e costruzione un effetto collaterale che è un danno per il tessuto economico come conferma la crisi del settore edilizio di questo territorio. Lo sviluppo della città passa dalla capacità di unire tutti i punti e di avere una visione di sistema. È il significato di questo incontro che vuole delineare un modello di sviluppo della città”.